Rubens Capaldo-il grande maestro della pittura partenopea
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Nasce nel 1908 a Parigi dove la famiglia si era recata in cerca di lavoro, ma fece presto ritorno a Napoli. Frequentò per un breve periodo la scuola serale dell' Accademia di Belle Arti di Napoli che però dovette abbandonare per affiancare e portare avanti il lavoro del padre, artigiano "maiolicaro", anche dopo la sua morte. dai circa dodici ai ventisette anni lavorò come ceramista, ma, pur amando molto questo lavoro, la sua grande passione rimase la pittura alla quale si dedicava nei ritagli di tempo e, spesso, additittura la notte. Pur non avendo conseguito alcun titolo accademico insegnò presso l'istituto di Belle Arti di Benevento per molti anni, fino al 1973. Capaldo, autodidatta e lavoratore instancabile, dipinse molto; produsse con foga e tenacia spendendo la sua vita artistica nella caparbia ricerca di migliorarsi, mai contento e soddisfatto di ciò che riusciva a creare e quasi ignaro della sua arte e del fatto che fù tra i più rappresentativi protagonisti dell'arte napoletana del Novecento con una pittura personalissima, moderna, ma figlia di una tradizione classica napoletana che passa dalle sculture archeologiche ai grandi maestri del Seicento per finire alla luminosità di Viti e Crisconio. (mediterranea associazione culturale) A ragione famoso per i suoi nudi, le figure di C. hanno un che di giunonico per l'opulenza delle forme e la sensualità che in esse si accoglie. Donne quasi monumentali, morbide e voluttuose, eppure come avvolte da un velo di particolare pudicizia che conferisce a questi nudi un'ambigua sacralità.
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