intervista di napoliartmagazine-Mimmo Di Caterino
Racconta tutto dall’ inizio, come e quando ti sei avvicinato all’ arte?
Ho iniziato alle scuole medie quando fui consigliata dal professore di iscrivermi al liceo artistico,in quanto brava in disegno.Studiavo già pianoforte ed ero attratta da tutto quello che si potesse definire arte.Ho lottato parecchio con mia madre per poterlo fare,ma mi sono diplomata.Unico errore,stavolta,quello di aver seguito il consiglio dei professori che mi sconsigliarono di iscrivermi all’accademia e mi iscrisssi ad architettura.Gi’ allora la scuola era satura e non insegnava pìù e si vedeva l’artista come quello designato a morir di fame.Prevalse la logica.Per cui ho sempre lavorarto come arredatrice con mio marito architetto
Parlaci di quanto tempo, della tua giornata, ti occorre per produrre arte; e’ il tuo lavoro?
Dipingere non è il mio lavoro principale.Come ho detto prima io lavoro nell’edilizia.Dipingere è la mia passione.Una passione che ho tenuta chiusa nel cassetto per molti anni e che gli anni maturi mi hanno fatto riprendere e che mi porta anche ad alzarmi dal letto se mi si presenta davanti agli olcchi qualche linea da buttare giù.Non ho un tempo definito.
Ci racconti le tue esperienze in merito a mostre , fiere d’ arte, esposizioni ?
Poche esperienze e di nessun rilievo,se non quello che mi hanno portaro a conoscere gente nuova a creszcere artisticamente e a sentirmi realizzata nel fare quello che davvero mi piace.Ho iniziato a dicembre spronata da un amica che riteneva che io stessi sprecando un talento con una collettiva dove ho portaro lavori in digital art-Ho continuato con piccole esposizioni locali,anche questa volta,chiamata a mettermi in gioco da una persona,curatore d’arte,che mi ha invitata a partecipare ad una rassegna artistica,per la presentazione di un libro di Tina Piccolo.Qualcuna l’ho organizzata io,seguendo questa nuova moda di esporre presso i longe bar,bar e pizzeria.Quella che mi ha coinvolta di più è stata sicuramente la mia partecipazione,insieme a 200 artisti,alla collettiva “la terra dei fuochi”organizzata da Lina Lombardi.Seguono altre apparizioini,,in piccoli centri del napoletano e ad agosto a ventotene.Insomma ridendo e scherzando da gennaio 2014 sono alla decima apparizione.
Parlaci del tuo lavoro piu’ significativo e cosa ti ha spinto a produrlo ?
Sicuramente il mio lavoro piìù significativo è stato quello che mi ha lanciata in questa meravigliosa avventura.Un trittico in digital art,dove rappresento il triplo cambiamento di una donna.Amo disegnare volti di donna,ma non che siano ritratti.Disegno la donna a modo mio.Così come la percepisco.E quasi sempre molto colorata
A quale bisogno, non solo tuo, ma anche negli altri, pensi risponda la tua arte?
Alla ricerca del bello sicuramente.Mi piace circondarmi di cose belle.Piccole,senza valore,non ha importanza il valore monetario o culturale,ma emozionale.Una cosa che agli occhi degli altri può essere brutta,se mi suscita interesse,mi da una sensazione di gioia,di riempimento dell’anima per me è bella.E l’arte a questo dovrebbe rispondere.In bel quadro allieta la casache lo accoglie,arreda,ma si “fa guardare”.
Per quale ragone pensi che il tuo lavoro debba interessa agli altri?
Non so se interessa gli altri,è da poco che cerco di capirci qualcosa.Io dipingo per la voglia di farlo.Saranno gli altri a dirmi se interessa e perchè interessa
Cosa è l’ arte per te?
E’ stata sempre parte della mia vita.La lettura,la musica,la pittura,la scultura,per me non fa distinzione se riesce a scuotermi e ad allontanarmi dalle brutture di questo mondo.Come ho detto prima mi hanno messo davanti ad un pianoforte a 5 anni e ho mangiato musica a pranzo e a cena.Ha colmato la mia vita anche quando non avevo motivo per sorridere
Quale pensi debba essere il veicolo ideale per far conoscere il tuo lavoro?
Tutti i veicoli sono buoni,per convolgere la gente ad assaporare l’arte.Che la mia lo sia oppure no è ancora da scoprire.Per adesso io li definisco disegni,lavori.Ma sicuramente amo amdare tra la gente.Per strada,nei bar,nelle pizzerie,tra la gente comune.Mi piace l’idea della galleria del museo,ma è qualcosa che già allontana le persone comuni e si avvicina più ad una cartegoria d’elite.Ma qualsiasi cosa va bene per fasr conoscere al mondo nuove realtà
Lavori con una galleria d’ arte?
No,nel reale non lavoro con nessuna galleria,ma in rete ho parecchie gallerie on line dove ho postato i miei lavori.Adesso il mondo è in rete.La gente ama leggere le riviste on line(anche se a me piace ancora il cartaceo).Io preferisco sempre e comunque avviciarmi alle persone.Mi piace parlare e confrontarmi con l’esterno.Infatti non ho internet al cellulare.Per strada parlo a voce.
Che ne pensi del sistema dell’ arte in Italia, o nel mondo ?
Sicuramente che dovrebbe essere rivalutata.Ci sono belle realtà nascoste che scalpitano per emergere,ma non vengono aiutati a farlo.Si conoscono poco gli artisti del passato e ancora meno quelli ancora viventi.Bisognerebbe che gli organi competenti i mezzi di comunicazione,gli addetti ai lavori si impegnino di più ,parlare di più di arte e meno di commercializzazione dell’arte.
questo è il trittico in digital art.3 donne, lo stesso disegno a matita,che ho riportato al computer,dando 3 caratteristiche diverse.La stessa donna,lo stesso atteggiamento,ma con 3 auree diverse.Da questo è nata la mia avventura.Con questo ho iniziato ad esporre,dopo che per molti anni molti disegni sono finiti nelle cartacce.
Non ho un laboratorio da artista.Il mio posto di lavoro è una scrivania ed un computer,dove progetto e arredo.Per i miei lavori sono costretta ad usare il balcone,attrezzato all’occorrenza con cavalletto e colori.Ma che ho trovato subito ideale,per la luce.