Rubens Capaldo-il grande maestro della pittura partenopea

30.03.2015 14:30

 

Nasce nel 1908 a Parigi dove la famiglia si era recata in cerca di lavoro, ma fece presto ritorno a Napoli. Frequentò per un breve periodo la scuola serale dell' Accademia di Belle Arti di Napoli che però dovette abbandonare per affiancare e portare avanti il lavoro del padre, artigiano "maiolicaro", anche dopo la sua morte. dai circa dodici ai ventisette anni lavorò come ceramista, ma, pur amando molto questo lavoro, la sua grande passione rimase la pittura alla quale si dedicava nei ritagli di tempo e, spesso, additittura la notte. Pur non avendo conseguito alcun titolo accademico insegnò presso l'istituto di Belle Arti di Benevento per molti anni, fino al 1973. Capaldo, autodidatta e lavoratore instancabile, dipinse molto; produsse con foga e tenacia spendendo la sua vita artistica nella caparbia ricerca di migliorarsi, mai contento e soddisfatto di ciò che riusciva a creare e quasi ignaro della sua arte e del fatto che fù tra i più rappresentativi protagonisti dell'arte napoletana del Novecento con una pittura personalissima, moderna, ma figlia di una tradizione classica napoletana che passa dalle sculture archeologiche ai grandi maestri del Seicento per finire alla luminosità di Viti e Crisconio.

(mediterranea associazione culturale)

A ragione famoso per i suoi nudi, le figure di C. hanno un che di giunonico per l'opulenza delle forme e la sensualità che in esse si accoglie. Donne quasi monumentali, morbide e voluttuose, eppure come avvolte da un velo di particolare pudicizia che conferisce a questi nudi un'ambigua sacralità.
Salvatore Di Bartolomeo: "R. C. è tra gli autentici maestri della pittura partenopea. Personale, deciso. Nel pieno della sua maturità C. gravita in un linguaggio pittorico a livello europeo, con tutto il peso della sua struttura grafica, forza interiore e sensibilità coloristica. Solido. Egli costruisce smaterializzando le sue immagini, strette in un rigore euritmico di assoluto valore interpretativo. Scultoreo e solenne nei nudi, come aggressivo e pieno di carica emozionale è nei paesaggi e nelle composizioni".


La storia di Rubens Capaldo è complessa e piuttosto drammatica, nel senso interiore di ansie e di macerazioni spirituali, di impulsi e di sensualità, di ribellioni improvvise e di implacabili ragionamenti, urgenti e presenti per un lungo periodo di anni, dal tempo in cui si dedicò alla pittura dopo aver sperimentato, come Renoir, la maiolica e la ceramica. In questi ultimi trenta anni egli si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica, ha partecipato alle più importanti mostre ottenendo successi notevolissimi e, quel che più conta, ha maturato la sua pittura, depurandola da ogni piacevolezza coloristica, realizzandola e rassodandola con la magia della forma e dei volumi (i "valori tattili" di Berenson). C'è in lui, è vero, un continuatore della pittura napoletana più qualificata del Seicento e dell'Ottocento, ma vi è anche, e soprattutto, un innovatore e un ribelle, un autentico rivoluzionario, animato da un fervido spirito di classicità (farò un nome grosso: Masaccio), il quale - particolarmente nei 'nudi', in quei suoi nudi poderosi e plastici di una squisita bellezza statuaria -, anche a costo di apparire magro e consunto nella colorazione, si sgancia dalla tradizione napoletana per immettere la sua pittura in un filone ben più nobile e concreto di modernissima classicità. Anche nelle 'impressioni' di paesaggio (Napoli, Venezia, Roma) egli tende al blocco unitario, evitando le suggestioni sia del 'pittoresco', sia del descrittivo: tende (come desiderava Cezanne) alla solidificazione dell'impressionismo, in un'aura intensamente drammatica. Nessun segno, in lui, di frivolezza. Chi osserva i suoi 'nudi' comprende subito il temperamento del pittore, ed anche la sua potenza espressiva, la sua classicità, il suo modo di intendere la modernità, da vero rivoluzionario, che volta sdegnosamente le spalle alle mode e alla accademia delle avanguardie. (P. Girace)


(pittori napoletani.com)

  

Questi sono solo stralci,una breve biografia che ho trovato in internet.

Non si parla molto del maestro,ma io lo ricordo benissimo e con grande affetto.

E' stato mio professore al liceo artistico di Napoli dal 1974 al 1977.

E' sempre stato presente nei miei ricordi di ragazza come una persona schiva,ma dedita all'insegnamento,anima e cuore.

Ricordo che quando entrava cheideva subito chi di noi volesse fare da modella/o e si metteva al lavoro.

Era questo il suo modo di insegnare.

Disegnando.

Ma non mancavano mai i suoi cosigli,nel suo giro finale tra i cavalletti,anche se ci lasciava liberi di esprimerci.

Di lui ci restano molte opere,di cui sopra alcuni esempi

                                                                                                                                      Interior Design  Luciana Ruoppolo