Work in progress
Mi piace pensare ad un arte dinamica.Mutabile e trasformabile.Che usa tutti gli strumenti messi a disposizione e che cambia.Il disegno si evolve,passando dalla matita al computer,modificandone il segno,ma lasciando intatto il messaggio.Ed ecco,che una banale rappresentazione mnemonica,diventa un gioco.Il gioco dello stravolgimento.Dell'osare.Niente di nuovo.Tutto già visto sicuramente se si pensa a tutto questo come pura esercitazione.Da questa esercitazione ci può essere la scelta finale,oppure no.Qualunque essa sia resta comunque una scelta.Quella di non restare immobili.
Luciana Ruoppolo-1 settembre 2016